martedì 7 settembre 2010

Due visioni un po' stereotipiche degli italiani

L'italia allo stesso modo degli altri nazioni ha una ricca storia e le sue manifestazioni culturali sono veramente diverse, tuttavia, se si voul spiegare come sono i citadini di qualsiasi popolo sempre si rischia che quella interpretazioni sia troppo vaga, che non ci dia ragione che piuttosto di alcune manifestazioni che compongono le verità 'generale', cioè, quelle accettate dalle maggioranze, lasciando sempre indietro tante traccie dei diversi gruppi che conformano una nazione.

Ecco due canzoni (composte da italiani) nelle cui si prova di raccontare qualcosa su l'italia e la sua gente in epoche diverse. A voi di costruire una idea di questo popolo e la sua cultura.


Io non mi sento italiano! 
Giorgio Gaber 
2003

 Audio
parlato: Io G. G. sono nato e vivo a Milano. 



Io non mi sento italiano 
ma per fortuna o purtroppo lo sono. 

Mi scusi Presidente 
non è per colpa mia 
ma questa nostra Patria 
non so che cosa sia. 
Può darsi che mi sbagli 
che sia una bella idea 
ma temo che diventi 
una brutta poesia. 
Mi scusi Presidente 
non sento un gran bisogno 
di cui un po' mi vergogno. 
In quanto ai calciatori 
non voglio giudicare 
i nostri non lo sanno 
o hanno più pudore. 

Io non mi sento italiano 
ma per fortuna o purtroppo lo sono. 

Mi scusi Presidente 
se arrivo all'impudenza 
di dire che non sento 
alcuna appartenenza. 
E tranne Garibaldi 
e altri eroi gloriosi 
non vedo alcun motivo 
per essere orgogliosi. 
Mi scusi Presidente 
ma ho in mente il fanatismo 
delle camicie nere  
al tempo del fascismo
Da cui un bel giorno nacque 
questa democrazia 
che a farle i complimenti 
ci vuole fantasia. 

Io non mi sento italiano 
ma per fortuna o purtroppo lo sono. 

Questo bel Paese 
pieno di poesia 
ha tante pretese 
ma nel nostro mondo occidentale 
è la periferia. 

Mi scusi Presidente 
ma questo nostro Stato 
che voi rappresentate 
mi sembra un po' sfasciato. 
E' anche troppo chiaro 
agli occhi della gente 
che tutto è calcolato 
e non funziona niente. 
Sarà che gli italiani 
per lunga tradizione 
son troppo appassionati 
di ogni discussione. 
Persino in parlamento 
c'è un'aria incandescente 
si scannano su tutto 
e poi non cambia niente. 

Io non mi sento italiano 
ma per fortuna o purtroppo lo sono. 

Mi scusi Presidente 
dovete convenire 
che i limiti che abbiamo 
ce li dobbiamo dire. 
Ma a parte il disfattismo 
noi siamo quel che siamo 
e abbiamo anche un passato 
che non dimentichiamo. 
Mi scusi Presidente 
ma forse noi italiani 
per gli altri siamo solo 
Allora qui mi incazzo 
son fiero e me ne vanto 
gli sbatto sulla faccia 
cos'è il Rinascimento

Io non mi sento italiano 
ma per fortuna o purtroppo lo sono. 

Questo bel Paese 
forse è poco saggio 
ha le idee confuse 
ma se fossi nato in altri luoghi 
poteva andarmi peggio. 

Mi scusi Presidente 
ormai ne ho dette tante 
c'è un'altra osservazione 
che credo sia importante. 
Rispetto agli stranieri 
noi ci crediamo meno 
ma forse abbiam capito 
che il mondo è un teatrino. 
Mi scusi Presidente 
lo so che non gioite 
se il grido "Italia, Italia" 
c'è solo alle partite. 
Ma un po' per non morire 
o forse un po' per celia 
abbiam fatto l'Europa 
facciamo anche l'Italia. 

Io non mi sento italiano 
ma per fortuna o purtroppo lo sono. 

Io non mi sento italiano 
ma per fortuna o purtroppo 
per fortuna o purtroppo 
per fortuna 
per fortuna lo sono.










L'italiano Audio
(Festival di Sanremo 1983)
Toto Cutugno


Lasciatemi cantare
con la chitarra in mano
lasciatemi cantare ...
sono un italiano!
Buongiorno Italia gli spaghetti al dente
un 
partigiano come presidente,
con 
l'autoradio sempre nella mano destra
un canarino sopra la finestra.
Buongiorno Italia con i tuoi artisti,
con troppa America sui manifesti,
con le canzoni fatte con amore e cuore,
con più donne sempre meno suore.
Buongiorno Italia, buongiorno Maria,
con gli occhi pieni di malinconia,
buongiorno Dio ... sai che ci sono anch'io.
Lasciatemi cantare
con la chitarra in mano,
lasciatemi cantare
una canzone piano piano.
Lasciatemi cantare,
perché ne sono fiero:
sono un italiano,
un italiano vero.
Buongiorno Italia che non si spaventa
con la crema da barba alla menta,
con un vestito gessato sul blu
e la moviola la domenica in TV.
Buongiorno Italia col caffè ristretto,
le calze nuove nel primo cassetto;
con la bandiera in tintoria
e una Seicento giù di carrozzeria.
Buongiorno Italia, buongiorno Maria,
con gli occhi dolci di malinconia,
buongiorno Dio ... lo sai che ci sono anch'io.
Lasciatemi cantare
con la chitarra in mano,
lasciatemi cantare
una canzone piano piano.
Lasciatemi cantare,
perché ne sono fiero:
sono un italiano,
un italiano vero.

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